4. Il proiettore.

Ne abbiamo già parlato. Il proiettore è in assoluto il metodo che viene preferito nella maggior parte dei casi. Anche per lavorare sul muro in dimensioni enormi, quando è davvero difficile mantenere una visuale completa dato che esistono proiettori laser, che vengono usati anche per la street-art, che permettono di proiettare molto in grande. È il sistema in assoluto più pratico e attuale. Però c'è ancora qualcuno che usa la camera oscura o la camera chiara. Ormai sono dei residuati bellici ma, non a tutti interessa essere all'ultimo grido. Esiste anche un altro macchinario chiamato episcopio, che è uno strumento ottico che permette di ingrandire o ridurre direttamente dalla fotografia stampata, l'immagine che va dunque lucidata ripassando i contorni, per esempio con la matita. Lo stesso discorso vale per il proiettore di diapositive, di pellicole o per il videoproiettore, ma l'episcopio è appositamente concepito per il disegno e permette di lavorare in orizzontale sul tavolo o in verticale sul cavalletto e offre la possibilità di effettuare parecchie regolazioni. Tuttavia oggi con i computer si affacciano nuove possibilità. C'è anche chi emulsiona la tela con il nitrato d'argento e la impressiona come si usa nella stampa fotografica ma, più che interessargli riportare un disegno per poi dipingere, lo fa per riprodurre degli effetti fotografici o sovrapposizioni fini a sé stesse. È un metodo tipico della pop-art. Ho anche visto che gli artisti neo-pop americani a volte fanno stampare direttamente su tela le foto, con la stampa digitale, e poi danno qualche pennellata o spruzzano sopra del colore sulla stampa. In questo caso sarebbe importante impiegare tele di buona qualità e non finte tele di carta, per dare una certa solidità al lavoro e presentarlo in una veste più professionale. Altrimenti il livello del lavoro, secondo me, rimane proprio molto basso. Già di per sé mi pare che lo sforzo artistico sia limitato. Alla fine tutto si può fare ma è anche vero che questa non è praticamente neanche più pittura. Casomai è “merda in scatola” (con evidente riferimento alle ben note opere di Piero Manzoni. Stai attenta che non si può più scherzare nemmeno con le feci. Si è visto artisti arrivare al successo con dei prodotti tali per cui ormai niente ci può ancora stupire. Opere che si autodistruggono come quella venduta recentemente all'asta da Banksy. Opere prodotte utilizzando il pene come pennello o le deiezioni come colore. Opere eseguite con la gomma da masticare, il Lego, le caramelle, le carte delle caramelle, i chiodini, le essenze vegetali, il muschio, i batteri, gli acidi, le piume, colori di ogni tipo, e ogni altro genere di materiale. Per cui viene quasi da chiedersi se abbia ancora senso continuare a sperimentare l'uso di materiali alternativi al colore ad olio che per il momento rimane insuperato. Con il solo intento di stupire. Dal momento che il colore, le tele e i pennelli sono materiali specifici per dipingere, frutto di una lenta e oculata sperimentazione, derivata da una lunga tradizione, volta alla massima riuscita. Il giudizio è personale.) o una mera operazione commerciale.

Ad ogni modo, anche se l'opera è più che stilizzata, magari cubista o astratta, non è detto che il disegno non sia stato riportato su tela dall'artista con l'ausilio del proiettore partendo magari da un bozzetto. Bozzetto che può essere stato redatto con qualsiasi mezzo, perché è tutto lecito. Anche lucidando fotografie e modificandole, anche alterandole per mezzo del computer. Oppure direttamente partendo da fotografia o rendering. Non è molto importante che il processo creativo sia interamente artistico o in parte scientifico. Ci si può avvalere di fotocopiatori ed ogni altro mezzo tecnico come in un qualsiasi processo industriale. L'importante è che il prodotto finito sia da riconoscere come valido artisticamente. Rimane però scontato che è importante che l'artista conosca l'anatomia e sappia disegnare bene anche liberamente, perché difficilmente chi non ha una base solida riesce ad andare avanti esclusivamente con stratagemmi e artifici. A tal proposito anche l'abilità nel disegno, per esempio dal vero, va continuamente tenuta in esercizio, altrimenti si rischia di perderla. Come accade con un terreno che non viene mai lavorato. Per cui in un determinato momento si può essere più giù di mano con il disegno oppure più su di mano e la resa quindi non è sempre costante nel tempo.

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