7. Cosa è realmente necessario.

Il pittore non deve avere altra preoccupazione che dipingere. Non ha tempo di organizzare mostre, fare concorsi, mettersi a mercanteggiare sulle proprie opere e su quelle degli altri. Anche andare in giro a fare pubbliche relazioni o scrivere libri è qualcosa che normalmente lo disgusta. Un vero pittore non ha neanche un biglietto da visita a differenza degli imbianchini. Non ha alcun bisogno di stare a sentire quello che la gente gli dice, sulla sua pittura o sull'andamento del mercato, che al limite può solo turbarlo. Anche perché spesso le informazioni che circolano sono soggettive, relative ad altri e in breve tutte sbagliate.

Il pittore non è più nemmeno un uomo a volte, è la sua arte e nient'altro. Per questo motivo ha bisogno di tutto. Ha talmente dipinto ed è stanco che ha bisogno perfino di qualcuno che gli allacci le stringhe perché lui non è nemmeno più capace di farlo. Questo purtroppo non deve stupire e soprattutto non deve disporci male nei suoi confronti. Non bisogna pensare che è un reietto, uno senza più il controllo, pazzo, dissociato, spaesato o debole. Magari è anche tutte queste cose. Però, se non hai paura e imparerai a conoscerlo, scoprirai che è capace di essere più umano di ogni altro uomo. Forse anche perché è un po' un eremita e a volte riesce a vivere con niente, o forse solo perché è più sensibile degli altri. Abbi cura di lui.

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