3. La pittura per la pittura.

Se non si dipinge per guadagnare, dato che è impossibile, per cosa lo si fa? È una domanda semplice. Inizialmente la motivazione sembra chiara. Si dipinge per imparare e non si finisce mai di imparare. A cosa serve, però, imparare a dipingere, se non ci permette di vivere di pittura? Non si impara tanto qualcosa per trarre un profitto materiale immediato, lo si fa per diventare migliori di quello che si è. Anche il dopolavoro ha la sua ragione di essere. Se poi questo ci permette di vivere è una vera fortuna, perché avremo la possibilità di fare quello che vogliamo. Dato che il lavoro non c'è e bisogna inventarlo. Dunque, ci spendiamo molto per imparare a dipingere, perché quello che vogliamo è dipingere. Questo significa la pittura per la pittura. È come andare in cabina elettorale e votare: X pittura. Fine del discorso... era meglio fare la porno star.

Non prendermi alla lettera. La pittura è un ambito culturale come un altro. Personalmente mi piace. La trovo erotica. Mi piace l'idea di fare qualcosa che non sia ripetitivo e che presupponga dei ragionamenti di ambito intellettuale. Leggere, ricercare, tenermi informato con ogni mezzo. Però a volte arrivo anche io alla nausea e devo fare altro, qualcosa di ignorante per esempio. Spostare dei pesi, rimettermi in forma. Per questo, a suo tempo, mi ero avvicinato alle arti marziali. Magari il futuro è la body-art... ci penso ogni tanto. Quindi è meglio non essere troppo in forma fisicamente, così almeno si capisce che l'intento è artistico.

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