3. Primari, secondari e complementari.

I colori primari sono: Giallo, Magenta e Cyan (che sono nell'ordine un giallo, un rosso e un blu). Sono i tre colori che normalmente si utilizzano in fotografia e tipografia, attraverso i quali si ricavano tutti gli altri colori per riprodurre per esempio un'immagine su di un libro. In questo caso infatti si parla di stampa in tricromia, se si aggiunge il nero si parla di stampa in quadricromia ma, esiste anche la stampa in esacromia o anche a dodici o ventiquattro colori, magari per libri d'arte particolarmente rari, pregiati e costosi.

L'importanza dei colori primari in pittura è a mio avviso sopravvalutata. Anche se non escludo che per cominciare a dipingere, magari con le tempere e volendo contenere i costi, sia possibile ricorrere ad una tavolozza ridotta che quindi comprenda un blu, un rosso, un giallo (che possono essere primari), il bianco di titanio, l'ocra gialla e il verde smeraldo. Con questi sei colori è molto più semplice dipingere, che con venti, ed è un esercizio che può essere particolarmente utile all'inizio per capire come i colori primari interagiscono fra di loro quando vengono mescolati. Come dall'unione di blu e rosso nasce il viola, dall'unione di giallo e rosso nasce l'arancione e dall'unione fra giallo e blu nasce il verde. Viola, arancione e verde infatti sono considerati i colori secondari, perché nascono dalla fusione di due primari e sono complementari al primario che manca nella mescolanza. Quindi l'unione di due colori primari, grosso modo, dovrebbe dare il complementare del terzo. Viola e giallo sono complementari, arancione e blu sono complementari, verde e rosso sono complementari. Questo perché nello spettro solare si trovano grosso modo agli antipodi fra di loro.

Ocra gialla, bianco di titanio e verde smeraldo invece non sono colori primari e nemmeno secondari. Per questo, possono rivelarsi particolarmente utili quando si dipinge per esempio l'incarnato. Volendo aggiungere altri colori difficili da ottenere con i soli primari, vi consiglio le terra di Siena naturale e bruciata e un bruno. Anche solo con questi colori potete fare dei bei quadri a tempera. In seguito, quando avrete preso la mano, dimenticatevi i colori primari perché come vi ho spiegato in precedenza il principio è tutto sbagliato e probabilmente in pittura va bene solo per i verniciatori.

Per approfondire ulteriormente l'argomento vi rimando ad un altro testo: “COLORE - Una biografia” scritto da Philip Ball.

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