3. Mostre personali.

Per la verità sto iniziano solo ora ad esporre nelle personali. Quindi non ho ancora una grande esperienza in merito. Ecco perché all'inizio del libro parlavo di prequel. Ho 40 anni e francamente non ritengo che questo fatto sia particolarmente grave. Tutt'altro. È molto significativo del fatto che non ho mai nutrito un desiderio particolare e spasmodico di mettermi in mostra o apparire a tutti i costi, sgomitando. Del resto anche mio padre ha iniziato ad esporre quando aveva circa 50 anni. Eppure entrambi abbiamo cominciato molto precocemente a dipingere. Insomma bisogna sentirsi pronti e non lo si è mai abbastanza. Quello che posso dire in merito è che ci sono maggiori costi da sostenere rispetto alle collettive. Specialmente se si vuole promuovere l'evento in maniera adeguata. Le locandine, gli inviti, il rinfresco e l'eventuale catalogo hanno un loro costo. Non sempre l'ente o la galleria si offrono di sostenere tutte le spese. Questo avviene più facilmente quando si sta già attraversando un periodo di celebrità. Per cui è prevedibile che vi siano delle vendite. Papà mi ha sempre sconsigliato di ricorrere a critici prezzolati o acquistare spazi nelle riviste di settore. Mi pare un consiglio saggio. È giusto il principio che vadano più avanti quelli più bravi. Normalmente l'impressione è che ciò non accada sempre. Tuttavia secondo me, le bugie hanno le gambe corte e alla lunga, sono convinto che sarà evidente a tutti chi ha fatto meglio di chi. Non è detto che siamo così bravi come pensiamo. Quando saranno definitivamente spenti gli interessi meschini e speculativi inoltre, verrà data una rinnovata logica alla pittura, è fatale. Le scamorze spariranno dal giorno alla notte e verranno fuori talenti che nessuno sospettava. Anche la storia dell'arte attende la sua secolarizzazione. Nel frattempo si spera di non morire di fame. Ci sarà sempre, io credo, qualcuno che gradisce il lavoro appassionato che compiamo con enormi sacrifici. Se così non sarà, poco male. Significa che siamo per nostra natura votati verso il martirio e dunque la santità. Non saremo i primi a rimanere delusi e probabilmente nemmeno gli ultimi. Anche per questo se hai già un buon lavoro è meglio che te lo tieni stretto. Non si può proprio vivere solo confidando che prima o poi le cose cambino (mi viene in mente la canzone “Vedrai” del povero Luigi Tenco).

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