3. Analisi del soggetto pittorico.
Con questo capitoletto non intendo parlare tanto di come si guarda un'opera d'arte. Certo, è molto importante fare le giuste considerazioni, ne abbiamo già parlato. Si osservano le pennellate, gli strati, la liquidità del colore, la composizione, la resa pittorica, l'anatomia, l'adesione al vero, l'aspetto simbolico, il rapporto con la storia, l'originalità, mille fattori. Quanto vorrei invece discutere, è il soggetto che noi vogliamo rappresentare. Come si osserva, come si sceglie? Che cosa deve contenere il soggetto di un quadro per essere degno della nostra attenzione? Ci ho pensato davvero molto e continuo sempre a farlo. Ore e ore a scervellarmi, magari sfogliando riviste o pagine di internet, fino a scoprire a volte perversioni mie più o meno discutibili. È ovvio che è una questione in buona misura di gusto personale, di buon gusto, che un metodo non può e non deve imporre a nessuno all'infuori di noi stessi, se e quando lo desideriamo. Dunque, fino ad oggi, sono arrivato ad una sola conclusione convincente. Ogni soggetto è altrettanto meritevole di essere rappresentato. Quello che ci può indurre a volerlo fare è che osservandolo ci sembra più interessante di quello che avremmo immaginato. Faccio qualche esempio: una bottiglia d'acqua è una bottiglia d'acqua. Non ha nulla di particolarmente interessante di per sé. È utile. Se hai sete, ti fa comodo avere una bottiglia d'acqua ma non è un fiore raro della foresta amazzonica che per ingannare gli insetti assomiglia a una rana. Eppure anche una bottiglia d'acqua illuminata in un determinato modo, con uno sfondo giusto, magari appoggiata su un terreno arido, crepato dal sole, acquista tutto un altro valore (anche per questo l'arte diventa decontestualizzazione). Ma il punto è piuttosto l'estetica. Pensiamo alle nature morte di Morandi. Sono semplici bottiglie e vasi, eppure lui li ha resi in una maniera in cui non li avevamo mai visti prima. Un paio di scarpe da ginnastica non mi dice niente di particolare ma, se sono particolarmente vissute o completamente smontate prima che il calzolaio le assembli oppure sporche di sangue o sembrano enormi in prospettiva rispetto a un automobile sullo sfondo oppure anche talmente complicate da disegnare che ci sembra una sfida maggiore rispetto a una maratona. La luce magari le fa risplendere di colori fluorescenti e inusitati. Oppure qualsiasi altra cosa, sia in grado di stuzzicare la nostra abilità nel rappresentarle in un modo in cui non era mai stato fatto da nessuno. Viceversa un altro soggetto ci può ricordare talmente qualcosa che è già stato fatto da desiderare quasi di rifarlo perché ci vediamo anche un valore di novità o del nuovo. Oppure per la stessa ragione ci appare troppo scontato e lo scartiamo. C'è sempre un aspetto pornografico in ogni soggetto. Un aspetto che stimola la nostra fantasia erotica nei suoi confronti. Allo stesso tempo ci può essere un motivo per cui un'immagine ci sembra talmente castigata che desideriamo farla nostra nella sua purezza, senza violentarla ma quasi a consacrarla. In ogni caso, come dei cacciatori (È ironico, casomai come “dei pistola”- in senso buono), qualcosa fa scattare nella nostra mente un grilletto che ci spinge a fare fuoco. Magari non tutto quello che dipingeremo verrà bene allo stesso modo. Qualcosa risulterà assolutamente banale. Non ti prometto niente. Però se è vero che il segreto di ogni fotografo è scattare un gran numero di foto, è anche vero che più quadri dipingeremo, più diventeremo bravi e più sarà probabile che qualcosa di buono lo combineremo. Così per un pittore rappresentare il soggetto significa comprenderlo, capire come è fatto in ogni sua parte e acquisirlo per sempre. Questo desiderio di possesso e di comprensione è alla base della scelta del soggetto. In definitiva siamo motivati da ciò che ci incuriosisce. Come in amore, ce lo vogliamo mangiare.
Tutto questo discorso, che sicuramente al primo acchito ti farà pensare che sono pazzo e che non c'è nessun criterio logico, è per farti capire che non bisogna avere alcun pregiudizio. Dipingi e basta. Senza farti menate. Sei un pittore e non un'artista.
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