1. Operazione di analisi delle opere dei Maestri.

 III L'ANALISI

“Spesso mi capita, visitando un'esposizione, di chiedermi perché la maggior parte dei quadri, non solo non seducono, ma sono perfino spiacevoli a guardarsi, ciò che quasi mai capita in un museo di pittura antica. Il fatto sta in questo che presso i pittori antichi anche gli spiriti mediocri e meno talentuosi sapevano tessere la stoffa d'una pittura, quello che oggi non è il caso per parecchi pittori. Nell'artista mediocre antico c'è sempre un metodo, un mestiere, un tessuto, una materia formatasi gradatamente sotto il fare metodico del pittore; così che l'opera, per quanto non sia interessante, si può guardare perché è un oggetto nato e formato con un certo ritmo logico e quindi privo di quell'aspetto scemo ed irritante che hanno oggi gran parte dei quadri che vediamo in giro.” Giorgio de Chirico (Giorgio de Chirico “Piccolo trattato di tecnica pittorica” pp. 55/56).

Chi sono i maestri? Analizzare il passato per capire il presente.

Nel momento storico in cui ci troviamo è giusto che ognuno decida autonomamente quali sono i propri maestri. Anche quelli di vita. Non permettere a nessuno di dirti: hai sbagliato, dovevi fare come Giuseppe o come Raffaele. Perché la libertà è un bene supremo ed è più importante anche dell'arte. Tuttavia il mio consiglio è di evitare di prendere a riferimento gli artisti troppo vicini al nostro tempo. A meno di non fare parte di una bottega ed avere la fortuna di collaborare direttamente con uno di essi. Perché per effettuare la corretta analisi di un'opera d'arte (operazione utilissima) non è sufficiente osservarla attentamente e cercare tutto quello che si trova di pubblicato o fra le fonti su quell'opera. Fallo, va molto bene la ricerca, ma tu sei pittore (pittrice) non storico dell'arte e ciò non significa per forza che devi essere ignorante. Tuttavia per analizzare correttamente un'opera pittorica per te è necessario copiarla. Anche in modo pedissequo se lo ritieni necessario. Solo in questo modo puoi capire e memorizzare l'artificio scenico che la costituisce. All'improvviso tutto ciò che hai letto su di essa acquisterà senso e non saranno più parole nel vuoto. Dunque, per non incorrere in questioni di diritti d'autore, se questi sono già scaduti sarà l'ideale e potremo veramente fare nostro quello che copiamo. Nessuno sarà mai abbastanza titolato da dire che sei un semplice copista, solo perché hai copiato delle opere. Dato che, quando cominceremo ad essere un po' più esperti, saremo in grado di piegare il soggetto alla nostra interpretazione stilistica (vedi tav.3-4-5 nella sezione TAVOLE ILLUSTRATE). Abbiamo il diritto di sperimentare e studiare tutto quanto e fare tutte le “croste” che vogliamo. Se poi l'esperienza ti sarà particolarmente gradita, nessuno ti disprezzi se, da lì in poi, vorrai solo copiare le opere altrui. Anche le “Sacre Scritture” invitano a copiare le opere. Perciò è proprio una questione di umiltà che ci vuole. Giuda, ricordati da dove sei caduto, pentiti e copia le opere (Apocalisse 2:5-7). Fa solo bene rendere omaggio ai geni del passato tributandoli con alcune tele. Solo così, da sempre, sono nati i Leonardo, i Michelangelo, i Donatello e non i Vattelapesca qualsiasi. Quindi: abbassati e verrai alzato (Matteo 23.10 – 23.12).

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