1. Le tele.
IV PRINCIPALI SUPPORTI E PREPARAZIONI.
Come quando si costruisce un edificio si procede dalle fondamenta alle mura fino al tetto, così anche un quadro necessita di una sottostruttura portante, di mura solide e di adeguato coronamento. Quindi ogni tipo di supporto va necessariamente preparato preliminarmente per accettare il colore nella maniera migliore possibile.
Esistono diversi tipi di tele per dipingere in commercio ma generalmente nei negozi di belle arti o nei colorifici potrete trovare esclusivamente telaietti telati con tela di cotone a preparazione universale. In verità, questo tipo di supporto non è proprio l'ideale per dipingere con il colore a olio. È più adatto forse per l'acrilico ma in ogni caso se vorrete eseguire un'opera di un certo livello vi consiglio di procurarvi delle tele di lino. Oppure, se il quadro è di dimensioni maggiori, di canapa, juta o sacco. La trama di queste è più grossolana e quella del lino è meno regolare di quella del cotone. Il lino, la canapa e la juta non assorbono l'umidità come il cotone, che viceversa tende a dilatarsi e contrarsi anche compromettendo la solidità dello strato pittorico, a dispetto di tutti gli sforzi che si possono mettere in campo con una buona preparazione solida, per la durabilità del quadro. Per sopperire alla terribile carenza dei negozi del settore (fatta eccezione ormai solo per qualche belle arti. Ad esempio quelli in zona Brera a Milano o nelle grandi città d'arte. Dove, in ogni caso, per quanto riguarda le tele troverete poco comunque), il mio consiglio è quello di prendere contatto diretto con i fabbricanti di tele per decidere direttamente con loro i materiali migliori. Non sarà necessario per forza fare grossi ordinativi e inoltre approfitterai dei prezzi di fabbrica e di un'ampia scelta di ottimi materiali per professionisti. Sarà anche possibile acquistare tele di lino, di canapa o juta appositamente preparate per il colore ad olio e ti garantisco che la differenza sarà notevole dal punto di vista della pennellabilità, della resa pittorica, della adesione del colore, della durabilità e anche sul piano estetico una volta terminata l'opera.
Quando ti sarai procurata la tua splendida tela di lino bianca preparata per olio non avrai ancora del tutto risolto la questione preparatoria. Naturalmente nessuno ti può impedire di procedere direttamente dipingendo il quadro come vuoi ma, i grandi maestri del passato ci insegnano la grandiosità e la poderosa resistenza delle loro opere conferita dallo spesso strato della pittura. Per questo motivo è altamente consigliato procedere con una seconda preparazione costituita da uno strato di fondo omogeneo di colore ad olio, magari una terra rossa chiara, in ricordo dell'antica imprimitura di gran voga fra il settecento e l'ottocento. Oppure sarà utile scegliere una tinta che si accordi con l'opera finita, in modo che se procedendo con la pittura ti capitasse di avere difficoltà a riempire interamente la superficie col colore non lascerai dei buchini bianchi, perché sotto ci sarà appunto del colore. Questa pratica ha l'ulteriore vantaggio di spegnere la luminosità del fondo bianco che può risultare fastidiosamente accecante mentre si dipinge, permettendoti meglio di utilizzare tutta la tua sensibilità per il colore. Dato che abbiamo sin dall'inizio un'idea dell'intonazione finale del quadro.
Una importante raccomandazione non va mai dimenticata mentre si dipinge. Non bisogna mai andare magro su grasso per evitare le crepettature. Quindi è necessario che gli strati più profondi di colore siano più magri, per cui userete l'acquaragia o l'essenza di trementina, anche con colore decisamente più diluito per il fondo e a mano a mano che procederai verso il coronamento dell'opera potrai intensificare il colore aggiungendo sempre meno trementina, o mescolandola con olio di lino, fino ad usare il colore grasso così come esce dal tubetto e successivamente arricchendolo con trementina veneta, olio o liquin nelle fasi finali. Poiché alcune sostanze sono sgrassanti ed altre arricchenti, fai molta attenzione in questo senso.
A questo punto io mi accontenterei di quello che è stato detto. Tuttavia, sfogliando i trattati e i manuali, ti accorgerai che si parla anche di preparazioni dei supporti fatte in casa. Poniamo che abbia acquistato dei rotoli di tela grezza e che decidi di intelaiarli. Prima di iniziare a dipingere è utile dare una preparazione di base, specialmente se si intende la pittura in un certo modo. Molti consigliano una soluzione tradizionale con strati successivi alternati di colla di coniglio o altro tipo di colla e bianco di gesso. Carteggiando leggermente dopo ogni passaggio, o spiattellando con un coltello, fino anche a sei strati di materiale. Per poi dipingere sul gesso, magari intervenendo con altre sostanze, colla, bava di lumaca, saliva od altro, che non rendano successivamente il colore opaco per l'interazione col gesso. Personalmente credo che sia eccessivo, sono pratiche antiche e superate. La Maimeri produce l'imprimitura per la pittura ad olio e quella per l'acrilico (ora non sono aggiornato per quanto riguarda le altre marche). Sono prodotti specifici e vanno benissimo. Ho personalmente sperimentato quella per il colore ad olio e ti assicuro che è eccellente. Usa quella e ringrazia il progresso. Fai asciugare bene. Una volta asciutta non è grassa come potrebbe sembrare all'inizio, e si può comunque lavorarci sopra ripartendo con il colore liquido. Sono riuscito ad ottenere in questo modo un'ottima pittura ne “il pino di Garibaldi”(vedi tav.1 nella sezione TAVOLE ILLUSTRATE), e a distanza di molti anni ho notato che neppure i bruni si sono crepettati e tutta la pittura è rimasta felicemente inalterata.
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