1. Gli oli siccativi.
V I MEDIUM SICCATIVI E I PENNELLI
“Tu sei un maestro nell'uso della tempera, probabilmente il più grande fra quelli ancora vivi. Ieri mi hai chiesto quanto ci impiega il colore ad olio ad asciugare. Ti ho risposto un po' in modo spiccio. In effetti dipende da quanto lavori diluito e dal tipo di medio siccativo che impieghi. Se usi l'olio, di lino, di noci, di papavero o di cartamo, il colore asciuga molto lentamente e ti permette di realizzare delle sfumature importanti con estrema facilità. Se usi l'essenza di trementina birettificata, o altri tipi di essenze e diluenti tipo l'acquaragia, il colore asciuga molto più velocemente e sempre di più con più è diluito. Perché sono solventi che evaporano velocemente ma, tendono a sgrassare molto il colore, per cui rendono il colore ad olio più simile alla tempera. Invece se usi il liquin, il colore ad olio asciuga molto rapidamente pur conservando le sue caratteristiche di pennellabilità e lucidità, però se eccedi nella diluizione rende il colore subito poco coprente benché denso e più adatto ad una tecnica esclusivamente per velatura. Diciamo che in un quadro si possono usare entrambi i tipi di diluizioni oppure si può lavorare interamente senza diluire. quindi sei tu che decidi le tempistiche. Poi esistono anche le vernici per dipingere, sono simili alle vernici finali, rendono il colore un po' più lucido e seccano talmente velocemente che è quasi difficile sfumare senza pasticciare.” (Estratto da un messaggio Facebook a un maestro dell'illustrazione italiana - preferisco evitare di fare i nomi delle persone che conosco).
Buona parte dei pittori - talvolta per via di una scarsa preparazione di base ma, forse oggi le cose stanno cambiando - ignorano completamente il contenuto dei tubetti di colore che impiegano per dipingere. Per questo motivo abbondano nell'adozione di oli siccativi. A volte ho visto anche gente diplomata in accademia che se ne frega e usa addirittura oli per friggere. Ne consegue una pittura a volte che indugia eccessivamente nello sfumato data la lenta essiccazione del colore mescolato con questo tipo di medio, quando non addirittura priva di garanzie di stabilità. Un altro rischio infatti è quello che diluendo tutti i colori indistintamente con olio di lino o di noci – molto considerato da alcuni – il quadro con l'andare del tempo tenda ad alterarsi terribilmente nel colore, ingiallendo o imbrunendo a seconda. Mentre i dilettanti alle prime armi rischiano di eccedere nello sfumato e non fare una buona pittura. In realtà i colori che usano tutti, che sono prodotti industrialmente, contengono già una dose significativa di olio e di cere. Spesso anche più del dovuto, dato che l'olio è certamente meno caro del pigmento vero e proprio. E' il caso di serie di colori che infatti risultano sempre poco coprenti, a dispetto delle caratteristiche specifiche del pigmento (non parlo solo dei colori ad olio ma anche delle tempere in tubo). Le fabbriche preferiscono utilizzare l'olio di cartamo perché è trasparente ma, più economico di quello di papavero e dunque non altera più di tanto le caratteristiche del pigmento. Tuttavia alcuni produttori, i più avveduti, offrono la possibilità di richiedere i loro colori impastati con altri oli (noci e lino) che garantiscono una resa e una pennellabilità differente e per questo possono essere preferiti, nel caso non si tema una leggera alterazione. Specialmente se si parla del bianco. Un bianco che diventa caldo, per un certo tipo di pittura, è sempre auspicabile rispetto ad un bianco puro. Però un bianco che rimane puro o un superbianco sono migliori e si possono comunque sporcare con i colori che si preferisce, dandogli una dominante anche fredda. Di seguito vado a riportare l'elenco dei principali oli a disposizione con le caratteristiche specifiche.
Olio di lino: il più usato, rallenta l'essiccazione e tende ad ingiallire.
Olio di noci: offre una eccezionale pennellabilità, rallenta l'essiccazione e ha la caratteristica di imbrunire con il passare del tempo.
Olio di papavero: è un olio di ottima qualità, perfettamente trasparente e conserva questa caratteristica nel tempo. Rallenta l'essiccazione.
Olio di cartamo: è un buon prodotto, è più economico dell'olio di papavero e non ingiallisce, rallenta anche lui l'essiccazione.
Entrambi i tipi di oli sopra citati allungano le tempistiche già lunghe della pittura ad olio perché asciugano in un tempo maggiore rispetto al colore non diluito o diluito con altri tipi di prodotti. Proprio per questo motivo si prestano ad un tipo di pittura decisamente morbida. Per questa ragione possono essere preziosi nella ritrattistica, laddove sia necessario provvedere a delle sfumature di grande effetto, come lo sono i rossori nei pallori che hanno da sempre caratterizzato questo genere pittorico, per il quale anche contorni meno netti possono essere da preferire. Specialmente quando si parla di volti femminili o di bambini, che presuppongono una maggiore delicatezza. Tuttavia non bisogna esagerare neanche in questo senso, per evitare di fare un lavoro molto tradizionale che indugia sul piacevole e nel lezioso.
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